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Il termine maschera presumibilmente deriva dal tardo-latino masca (strega), a sua volta di probabile derivazione germanica, attestato già in periodo alto-medievale e ancora presente nel dialetto piemontese. Tale termine, probabilmente sotto la suggestione della parola araba mascharat (buffonata), è lentamente passato ad indicare i travestimenti carnevaleschi e teatrali. Da qui l’accezione metaforica largamente più diffusa nella società contemporanea: la maschera come strumento di inganno, di doppiogioco, di opportunismo. Portare una maschera significa essere falsi, disonesti, traditori. Ma come ci hanno insegnato in tanti – da Schopenhauer a Nietzsche, da Freud a Pirandello – il rapporto dell’umanità con la maschera, sia essa intesa in senso metaforico o materiale, è piuttosto complesso e non può essere ridotto a semplice atteggiamento di convenienza. Sin dalla notte dei tempi, la maschera risponde alla necessità di vincere la paura per tutto ciò che trascende la volontà degli uomini; la sua origine è da ricercare nella…
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