Chi continua a mettere la questione in termini di guerra e pace, di ideali, è superficiale, ingenuo, sul baratro dell’ipocrisia. Guerra e pace sono due facce della stessa medaglia, impensabili se non contrapposte, quindi necessarie l’una all’altra; si potrebbe addirittura dire che sia più la pace ad aver bisogno della guerra che il contrario.
La questione è culturale, non di categorie ideali. La cultura umana ha prodotto la millenaria sottocultura militarista. Come l’ha prodotta? Dove? Quando? Iniziamo a ragionare su questo per affermare una duratura cultura antimilitarista. La guerra ci sarà sempre, ma non sarà più combattuta con queste armi di distruzione di massa. Bisogna cambiare le logiche del potere, affermare che in democrazia non è tollerabile l’arbitrio.
Quanti pacifisti guardano ammirati le evoluzioni delle Frecce tricolori(!/?)