Inferno o paradiso, cos’era?
La luce obliqua filtrata dagli scuri socchiusi non gli poteva certo riscaldare il cuore. Anzi, pareva come lama penetrargli la sanguinante anima.
Il limbo solito, si penso’, il solito tedioso limbo del compromesso ad ogni costo, del terapeutico accanirsi di ogni buona novella.
Laggiu’ e in ogni dove, la parola si sgonfiava nell’esercizio reiterato delle celebrazioni.
L’occhio indagatore s’arrestò sbilenco davanti all’infinito orizzonte del vuoto Quello stesso occhio indagatore che tanto gli era valso in encomi per l’acutezza e la profonditå d’analisi, talento innato nell’afferrar con cura i minimi particolari che, come si sa, fanno la differenza.
Ora si perdeva, desisteva per non piú esistere.