Ancor prima che si fosse consolidata la tradizione del romanzo realista inglese di De Foe, Richardson e Fielding, un maturo uomo di chiesa di origine irlandese, Laurence Sterne, noto nella diocesi di York per i suoi sermoni mirabolanti e coinvolgenti, si lanciò in una formidabile opera di destrutturazione e dissacrazione della neonata forma letteraria. Il suo assalto fu talmente ben orchestrato che le sue opere entrarono esse stesse nella tradizione della forma romanzo, divenendo, al pari dei suddetti padri fondatori, punto di riferimento per generazioni di scrittori, anche se solo nel novecento, in particolare dopo la pubblicazione dell’Ulisse di Joyce, se ne colse appieno la straordinaria portata innovatrice. E pensare che l’eccentrico reverendo iniziò a scrivere piuttosto tardi, a quarantasei anni, e pubblicò appena tre opere in vita. La prima di queste, nel 1759 (un pamphlet satirico che prendeva spunto da un’indecorosa disputa per motivi di cariche nella diocesi di…
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