So che qualcuno rimarrà deluso, ma non mi interessa perorare la causa dell’identificazione dell’Atlantide di Platone con la Sardegna. E non perché credo che Atlantide sia da un’altra parte, ma perchè la considero un mito e come tutti i miti, raccoglie memorie precarie di tempi lontani, abilmente interpolate dal genio narrativo di Platone in funzione dimostrativa della propria idea politica. Atlantide rappresenta, con la sua megalomania, l’antitesi della società perfetta, rappresentata dall’idealizzazione dell’Atene arcaica. Il racconto fatto dal sacerdote di Sais a Solone non è che una trovata narrativa per rafforzare il proprio racconto con un’autorevole testimonianza, né più né meno come il manoscritto del seicento per Manzoni.
Nel mito raccontato da Platone convergono echi di cataclismi epocali (l’esplosione dell’isola di Thera/Santorini, avvenuta presumibilmente intorno alla metà del II millennio a.C.) e di misteriose civiltà che avevano colonizzato immensi territori. Ora, Thera apparteneva all’area di civilizzazione Minoica, ma il suo…
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