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Già chiamata così dagli antichi latini che ne facevano derivare il nome da un certo Ossidio, il primo a scoprire e sfruttare non meglio precisati giacimenti etiopici, l’ossidiana è una roccia vulcanica a rapido raffreddamento . La mancata cristalizzazione dovuta alla rapida solidificazione e la composizione silicea le donano una particolare lucentezza per cui è conosciuta anche come vetro vulcanico. Le masse, dette noduli, assumono comunemente una colorazione nerastra a luce riflessa, ma esistono delle tipologie che variano la tonalità, a luce trasmessa, dal verde, al grigio, al blu e al rossastro. La facilità di estrazione e di lavorazione (scheggiatura), la resistenza e l’affilatezza ne fecero, unitamente a un’oggettiva qualità estetica, la materia prima per una gran quantità di armi e arnesi da lavoro, soppiantando nel corso del neolitico minerali come la selce, inferiori per prestazioni e lavorabilità. L’ossidiana, in realtà, era già conosciuta prima della neolitizzazione nell’occidente mediterraneo (5000…
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