L’amore taumaturgico, quello di cui si ha bisogno e che non arriva mai. O quando sembra che stia arrivando, la prassi dei comportamenti lo riporta alla mediocrità dei giochi di ruolo, facendolo decadere di colpo dalla nobiltà e unicità dell’intesa all’agghiacciante contabilità del do ut des, all’asfissiante burocrazia dei sentimenti. Chiaro, ognuno è scottato dalla vita, ma una vita senza slancio non può avere neanche la parvenza della pienezza.
Testo e musica di Alberto Massazza (2002)
Tu come raggio di luce
illumini il mio abisso
e il senso che ne nasce
mi fa sentire dentro
il battito incombente
delle palpebre del tempo.
Tu come suono di voce
ricerchi risonanze
nelle caverne vuote
che mi stanno dentro
e visiti le stanze
per tanto tempo chiuse
e abiti le stanze
da troppo tempo chiuse.