Testo e apporto melodico di Alberto Massazza; musica, arrangiamento e cura delle immagini di Paolo Floris.
Chi legge le mie poesie degli ultimi anni (tutte presenti in questo blog) si può imbattere in una figura ricorrente: il Gran Sadico. Ho già cercato di spiegare in un post (https://albertomassazza.wordpress.com/2018/08/10/due-note-a-margine-delle-mie-poesie-poesia-dio-appartenenza/) cosa intendo rappresentare con questa figura. Ora mi preme rivelarvi la meraviglia destata in me dal ritrovare in nuce questa concezione della mia maturità in una canzone scritta circa trent’anni fa. Allora non avevo gli strumenti per chiarire e per chiarirmi questa concezione, la mia posizione sul sacro era ben più superficiale e imponderata di adesso, eppure il sentiero era già stato preso e non ho mai deviato.