LA TRAPPOLA #politica #governo #manovra

Appare sempre più chiara la strategia di Matteo Salvini: portare i Cinque Stelle a sbattere contro il muro della propria velleitaria inconcludenza, per poi far cadere il governo gialloverde e, forte dei sondaggi e della riduzione ai minimi dei suoi attuali alleati di governo, riprendere il filo coi suoi tradizionali alleati del centrodestra e avviarsi verso una trionfale campagna elettorale che lo porterebbe a Palazzo Chigi a capo di una coalizione ben più coesa e collaudata. Archiviata la marcia indietro grllina sulla TAP, con relativa consistente perdita di consenso, ora è il turno della TAV. Nonostante i pentastellati si affannino a difendere la loro posizione contraria, anche in questa vertenza sono destinati a soccombere, visto l’isolamento politico in cui si trovano. Potrebbero tentare un colpo di mano per salvare la faccia, facendo cadere il governo proprio su questo punto, ma dubito che abbiano la prontezza politica per una tale operazione. La cartina di tornasole sarà comunque l’attuazione effettiva del reddito di cittadinanza, prevista per l’inizio della primavera del 2019. Si parla già di slittamento dei tempi e di revisione al ribasso e questo lascia intendere come Salvini e i suoi smaliziati compagni di partito abbiano tutta l’intenzione di portare i Cinque Stelle all’esasperazione su un provvedimento così centrale per la loro propaganda politica e così devastante per le casse dello stato. Su questo tema i pentastellati saranno per forza costretti al colpo di mano, ma a quel punto la loro politica avrà rivelato tutta la propria inconcludenza e sarà molto arduo recuperare anche solo parzialmente il consenso perduto.