Il peggior tipo di burocrate è quello che si ritiene un artista, colui che risolve l’arte nella mera rappresentazione tecnica, ma, a prescindere dal fatto che abbia o meno raggiunto un’invidiabile livello di competenza, ha perso la scintilla della creazione originaria, se mai l’avesse trovata qualche volta nel corso della sua vita.
L’arte si deve liberare da questa cappa burocratica che la soffoca. La burocrazia non è solo quella di ministeri e assessorati; ancor più soffocante è quella di artisti e sedicenti tali che adeguano la loro mentalità, per necessità o per diletto, al sistema delle cose. L’arte non può farsi dettare l’agenda dalle istituzioni. Piuttosto, l’arte deve aprire la strada sulla quale le istituzioni si mettono in marcia, adeguandosi all’eterno divenire della società.