C’è un continuo fluire ma anche un netto confine tra la femmina e la donna che può essere tracciato in questo modo: la femmina mette fuoco e fugge, la donna è in grado di gestire ogni fuoco; e non intendo il focolare domestico, ma ogni fuoco interiore. Questa capacità peculiare della donna è data dal suo istinto di madre. Chi è in grado, come madre, di coniugare con equilibrio l’istinto di protezione e la volontà di far crescere i propri figli liberi da condizionamenti, è in grado di gestire ogni fuoco interiore. Ciò non vuol dire che per essere donna sia necessario essere madre: l’importante è che si abbia la piena consapevolezza dell’istinto materno.
Si nasce femmina e non si sa se e quando si verificherà la metamorfosi e si sboccerà come donna. Ci sono splendide ventenni che fioriscono nella consapevolezza e settantenni che probabilmente non hanno passato un solo giorno della loro vita da donne complete. C’è chi fiorisce improvvisa in età non più freschissima e chi, dopo aver bruciato le tappe, ritorna al primigenio stato di femmina.