S’illuminava in lontananza
lo sguardo distaccato della madre,
ma agli occhi del fanciullo
appena traspariva un fioco punto
di luce, dietro la coltre nebulosa
della condanna all’inadeguatezza,
impietosamente emessa dal tribunale
dell’inappellabile evenienza.
Sorprese la sempre attesa musa
taumaturga a rimestar la mano
nella ferita aperta dall’ingannatrice
congiunzione di sguardi e sorrisi
circostanti, lo squarcio all’incrocio
chimico dei sensi, impelagati
in ragnatele tramate dall’arte
realistica della dissimulazione.